Museo - Casa Natale di Santa Cabrini

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Museo

La casa natale della Santa è stata acquistata dalle Missionarie del Sacro Cuore verosimilmente nel 1929 (data citata dalla poetessa Ada Negri), o nel 1931 (data riportata sulla storia dell’Istituto curata dalle Missionarie), sicuramente per volere della allora Superiora Generale, Madre Antonietta della Casa, succeduta a Madre Cabrini.
Era stato Don Nicola De Martino, giovane e brillante sacerdote di Sant’Angelo, interamente offerto al culto della Santa, a chiamare e portare le Missionarie del Sacro Cuore nel paese natale della loro fondatrice e a iniziare i primi lavori di restauro della casa dove Ella venne alla luce.
La casa natale subì nel corso degli anni seguiti alla scomparsa di don Nicola nel 1962, una serie di interventi di restauro a volte troppo invasivi; l’ultimo nel tempo ha cercato di ridare alla casa natale quella essenzialità e semplicità di una casa popolare di fine Ottocento.
Due anni fa circa, per volere della Superiora generale dell’Istituto, madre Lina Colombini, sono iniziati i lavori che hanno portato, oggi, alla nuova sistemazione condotta con moderni criteri storici e culturali. Il lavoro è stato impegnativo perché bisognava coniugare l’aspetto espositivo di una raccolta museale con l’aspetto funzionale, visto che la casa è quotidianamente luogo di incontro e preghiera.  
Alla stanza d’ingresso, “la cucina”, è lasciato il compito di riportare attraverso una semplice ambientazione, l’atmosfera che ha accompagnato gli anni dell’infanzia della Santa: i pannelli espositivi illustrano la sua famiglia e la storia di qualche suo componente attraverso lettere e documenti autentici; altri parlano dei sacerdoti che hanno accompagnato Francesca nella preparazione religiosa dei suoi giovani anni, in particolare il parroco, mons. Bassano Dedé, sacerdote dalla forte personalità e personaggio di spicco nella vita del paese; vi è la panca di legno  che riporta il nome del padre, usata dalla famiglia in basilica, una sedia appartenuta a lei e una raccolta degli Annali per la propagazione della fede che di solito si leggeva in casa.
A questo primo ambiente ne seguono altri due. Nel primo sono state ricavate alcune nicchie contenenti oggetti di artigianato provenienti dagli stati in cui operano oggi le missionarie: Etiopia, Swaziland, Nicaragua, Filippine, Australia, Brasile, Argentina, Paraguay e naturalmente America del nord …
Accanto,una piccola cappella dove dimorano il quadro del Sacro Cuore e in una teca, la reliquia della Santa: è un luogo piccolo per la preghiera e la meditazione, che si affaccia direttamente su via Santa Cabrini, per offrire al pellegrino una sosta di silenzio.
Le tre stanze al piano superiore sono più intimamente legate alla vita della Santa.
Salita la ripida scala in legno, si raggiunge il pianerottolo in cui sono esposti un prezioso documento, datato 3 ottobre 1933: l’atto della ricognizione e traslazione della salma di Santa Francesca Cabrini per gli atti del processo di beatificazione e un pannello con alcune belle fotografie in bianco e nero dei festeggiamenti preparati a S. Angelo nel 1946 in occasione della canonizzazione dell’illustre concittadina.
A destra si accede alla stanza dove la Santa nacque il 15 luglio 1850: sono esposti una cassapanca usata per riporre libri e oggetti personali; una cattedra che molti attribuiscono alla scuola di Vidardo dove Santa Cabrini insegnò per due anni prima di farsi suora; una vetrinetta con alcuni oggetti appartenuti a lei: un atlante, una squadra di legno, un calamaio, il registro delle Terziarie francescane a cui si era iscritta nel 1867, un’immagine votiva. Interessante è una rete ricamata a mano usata per la mensa dell’altare. Su una parete è posta la bellissima fotografia che ritrae Madre Cabrini a trent’anni, all’epoca della fondazione dell’Istituto a Codogno; in un’altra vetrinetta vi sono alcuni lavori di ricamo eseguiti da lei.
Nella stanza dei viaggi missionari, chiamata così per la grande mappa appesa ad una parete dove sono disegnate le rotte dei suoi spostamenti oceanici e non, in una grande teca è custodito il simbolo delle sue peregrinazioni: il mantello di pesante lana di alpaca che Madre Cabrini e la sua consorella indossarono per attraversare la Cordigliera delle Ande nel lungo, faticoso e avventuroso viaggio da Panama all’Argentina nel 1895. Altre vetrine contengono i suoi oggetti da viaggio (borsa, portamonete, pantofole, crocifisso e corona del rosario) e oggetti usati durante la sua vita religiosa (una matita, la guida generale degli Italiani negli Stati Uniti, 1890, alcuni libri di formazione religiosa,ecc…). Vi è anche un orologio incastonato in un tronco d’albero regalato a  Madre Cabrini  e da lei portato in Italia.
Molto interessante è la fotografia in originale, scattata nel giugno del 1889 nella prima casa dell’Istituto fondata negli Stati Uniti che ritrae la Madre con altre nove suore di cui sei erano quelle partite con lei nel marzo del 1889 mentre le altre tre le avevano raggiunte nel giugno successivo.
Si entra poi nel locale dove è allestita la camera da letto che usava durante i suoi soggiorni a Milano, presso l’Istituto di Corso di Porta Romana al n.105, tra gli anni 1902-1910: un letto tipico di fine ottocento, una sedia-inginocchiatoio, un comodino, il quadro del Sacro Cuore e, in una vetrina, la camicia da notte, il tovagliolo che riportano la cifra con il n. 1 e il simbolo del Sacro Cuore e la sottogonna che indossava nel giorno della sua morte.
La visita prosegue, scendendo dalla scala esterna, nel cortiletto trasformato in una tranquilla oasi di verde dove la tradizione vuole che la nascita della Santa sia stata annunciata da un volo di colombe che si posarono sull’aia di casa Cabrini.
Il 15 luglio 2008 è stata inaugurata la risistemazione del cortile con l’acciottolato originario e una fontana che ripercorre, nel lento scorrere dell’acqua, le tappe principali della sua vita e della sua missione. Il cortile è diventato cornice ideale per gli eventi culturali e religiosi che durante l’anno si organizzano in onore di Madre Cabrini.

Centro di documentazione Cabriniano
Sempre al primo piano, ma nella parte di edificio costruito negli anni ’50, è collocato il Centro di Documentazione Cabriniano che raccoglie volumi e documenti riguardanti la Santa.
Il progetto e la realizzazione dell’archivio è stato finanziato e curato dal Rotary club Belgioso - Sant’Angelo. La collezione si è via via arricchita grazie alle donazioni di molti privati cittadini che hanno portato materiale raccolto nei viaggi o documenti di vecchia data ritrovati che riguardano gli avvenimenti legati al ricordo di Madre Cabrini.
Si effettua sistematicamente la sistemazione del materiale e della ricca biblioteca che raccoglie gli scritti autografi della santa, le pubblicazioni che la riguardano (biografie, saggi, articoli, opuscoli, atti di convegni, musiche), le immagini sacre, gli scritti sull’emigrazione italiana e una vasta miscellanea comprendente cartoline, documenti di vario genere, oggetti ecc.
Lo spazio del centro di documentazione può essere utilizzato per ricerche e approfondimenti nelle ore di apertura al pubblico della casa natale, su appuntamento.
Alcune pubblicazioni possono essere date in prestito.
Si sta pensando di arricchire la documentazione riguardante i temi dell’emigrazione italiana all’estero raccogliendo testimonianze fotografiche, lettere, documenti di viaggio: chi conosce o ha vissuto in famiglia esperienze di emigrazione e fosse interessato a donare il materiale in suo possesso oppure a prestarlo in occasione di qualche mostra, può rivolgersi all’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Codogno (tel 0377 431275).
Casa Natale di Santa Francesca Cabrini - Sant'Angelo Lodigiano
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